Informazioni personali

La mia foto
Lo STUDIO LEGALE "AVV. VANIA SCIARRA" si trova in Via Fedele Romani n. 15 (PE) - I recapiti telefonici sono: Tel. Cell. 339.7129029. A ROMA Via Lucantonio Cracas n. 7 e a PIACENZA Viale Malta n. 12. Indirizzo di posta elettronica: avv.vaniasciarra@libero.it
L'Avv. VANIA SCIARRA è avvocato matrimonialista specializzato nel diritto di famiglia, in particolare nella soluzione stragiudiziale e giudiziale delle controversie in ambito matrimoniale, SEPARAZIONI e DIVORZI, e nell'ambito di CONVIVENZA more uxorio.
E' possibile ricevere assistenza legale - oggi grazie anche all'introduzione del PCT (Processo Civile Telematico) - SULL'INTERO TERRITORIO NAZIONALE, ed in tempi brevissimi, grazie agli interventi legislativi di modifica apportati in materia con il D.L. 12 settembre 2014 n. 132 (G.U. n. 212 del 12.09.2014)(Procedura di negoziazione assistita da un avvocato - Divorzio breve).



lunedì 13 marzo 2017

Firenze, riconosciuta dal tribunale la prima adozione in Italia a due padri gay



Firenze, riconosciuta dal tribunale la prima adozione in Italia a due padri gay
La sentenza: "E' una vera e propria famiglia e un rapporto di filiazione in piena regola che come tale va pienamente tutelato". La vicenda è stata seguita da Rete Lenford: "E' stato stabilito che non ci sono ostacoli al riconoscimento della continuità dei rapporti che si costituiscono all'estero"
09 marzo 2017
Un altro passo avanti sulla strada dei pari diritti fra coppie etero e omosessuali. Il Tribunale dei minori di Firenze ha disposto la trascrizione anche in Italia dei provvedimenti emessi da una Corte britannica e ha così riconosciuto l’adozione di due bambini da parte di una coppia gay. E' la prima volta che accade in Italia anche se una seconda coppia gay si è vista riconoscere sempre dal Tribunale dei minori di Firenze l'adozione di una bambina. La coppia, un italiano e un americano, vive a New York, dove ha adottato una bimba che ora ha due anni e nove mesi e alla quale viene riconosciuto lo status di figlia e la cittadinanza italiana.

Nel primo caso i fratellini sono stati adottati dai due uomini, cittadini italiani, nel Regno Unito, dove risiedono da anni: "Per la prima volta viene riconosciuta in Italia l'adozione di minori all'estero da parte di una coppia di uomini", fa sapere Rete Lenford, l'Avvocatura per i diritti Lgbti a cui si sono rivolti i due papà.
Avvocatura Lgbt: ''Adozione gay avvenuta all'estero, in Italia ancora non si può''
Si tratta di una differenza sostanziale rispetto alla cosiddetta stepchild adoption (letteralmente 'adozione del figliastro'), che consentirebbe al figlio di essere adottato dal partner (unito civilmente o sposato) del proprio genitore. In questo caso, invece, si tratta di un’adozione a tutti gli effetti di due bambini che non avevano legami biologici con i padri che ora diventano, a tutti gli effetti, genitori.

Nella nota diffusa dalla Rete Lenford si legge: "La disposizione normativa prevede che l'adozione pronunciata dalla competente autorità di un Paese straniero ad istanza di cittadini italiani che dimostrino di avere soggiornato continuativamente nello stesso e di avervi avuto la residenza da almeno due anni, viene riconosciuta ad ogni effetto in Italia purché 'conforme ai principi della Convezione' (Convenzione dell'Aja 29 maggio 1993)".

Si tratta di un'ipotesi che si differenzia dalla disciplina che riguarda l'adozione internazionale da parte di cittadini italiani che risiedono nel nostro Paese e da quella prevista dal diritto internazionale privato che "impone il riconoscimento automatico di provvedimenti stranieri che riguardano genitori adottivi stranieri e minori stranieri o non in stato di abbandono (art. 41 L. n.218/1995)".

Il Tribunale di Firenze ha quindi proceduto alla verifica della conformità alla Convenzione dell'Aja della sentenza britannica con la quale era stata disposta l'adozione di due fratellini, "chiarendo che la Convenzione non pone limiti allo status dei genitori adottivi, ma richiede unicamente la verifica che i futuri genitori adottivi siano qualificati e idonei all'adozione, esame che nel caso di specie è stato puntualmente effettuato dalle autorità inglesi, riservando l'eventuale rifiuto all'ipotesi che il riconoscimento sia manifestamente contrario all'ordine pubblico".

In merito all'ordine pubblico internazionale, il Tribunale di Firenze - si legge nel comunicato diffuso dalla Rete Lenford - "fa propri i principi espressi dalla recente sentenza della Corte di Cassazione n. 19599/2016 in un caso di trascrivibilità in Italia dell'atto di nascita di un bambino nato da due donne in Spagna", una cittadina spagnola e l'altra italiana, ritenendo che esso "non è enucleabile esclusivamente sulla base dell'assetto ordinamentale interno, ma è da intendersi come complesso di principi ricavabili dalla nostra Costituzione e dai Trattati Internazionale cui l'Italia ha aderito e che hanno ai sensi dell'art. 117 Costituzione lo stesso rango nel sistema delle fonti della costituzione".

Nell'esaminare l'ulteriore parametro, rappresentato dall'"interesse superiore del minore", il Tribunale fiorentino chiarisce che deve essere salvaguardato il diritto dei minori a conservare lo status di figlio, riconosciutogli da un atto validamente formato in un altro Paese dell'Unione Europea (preceduto da una lunga, complessa e approfondita procedura di verifica), e che il mancato riconoscimento in Italia del rapporto di filiazione esistente nel Regno Unito, determinerebbe una "incertezza giuridica" che influirebbe negativamente sulla definizione dell'identità personale dei minori.
Adozioni gay, Famiglie Arcobaleno: "I tribunali non bastano, ci vuole una legge"
Peraltro, aggiungono i giudici fiorentini, la sussistenza dei requisiti ex art. 36 comma 4, esclude una valutazione discrezionale da parte dell'autorità giudiziaria italiana. Non di meno si sottolinea come dalla documentazione prodotta sia emerso che "si tratta di una vera e propria famiglia e di un rapporto di filiazione in piena regola che come tale va pienamente tutelato".

L'avvocata Lollini ha espresso soddisfazione per il provvedimento così importante e ben motivato, dichiarando: "E' innegabilmente una grande soddisfazione sotto l'aspetto personale e professionale, ma lo è ancora di più sotto l'aspetto umano. Prima di tutto per i due padri che hanno creduto fin dall'inizio nelle buone ragioni della loro richiesta, nonostante le difficoltà che avevamo loro prospettato; per i due bambini che si sentono a tutti gli effetti cittadini italiani e per l'insostituibile contributo giuridico dell'avvocato Roberto De Felice. Ogni provvedimento favorevole come questo è il risultato del paziente lavoro di studio di ciascuno di noi, avvocati di Rete Lenford o di Famiglie arcobaleno, del coraggio delle persone omosessuali che ci affidano le loro vicende più care e dell'impegno ermeneutico dei giudici".

Felice anche la presidente di Avvocatura per i diritti Lgbti - Rete Lenford, avvocata Maria Grazia Sangalli, per quella che definisce una tappa storica per il riconoscimento dei diritti delle famiglie arcobaleno: "L'elemento di transnazionalità di queste vicende familiari gioca un ruolo fondamentale; la giurisprudenza ha stabilito che l'ordine pubblico internazionale non frappone ostacoli al riconoscimento della continuità dei rapporti che si costituiscono all'estero, per realizzare il preminente interesse dei bambini. E' ancora più evidente, a questo punto, l'inammissibile situazione di disuguaglianza in cui versano tutte quelle famiglie che non presentano questi tratti di transnazionalità, alle quali il legislatore nega in modo ideologico qualsiasi forma di riconoscimento e tutela".

Le reazioni. Apprende con soddisfazione la sentenza l'assessore del Comune di Firenze Paola Concia tra le promotrici delle unioni gay che proprio oggi ha celebrato la prima unione a Palazzo Vecchio. "Se non si completa la legge sulle unioni civili i tribunali continueranno a fare da soli. - spiega Paola Concia - Quello arrivato oggi con questa sentenza è solo l'ultimo segnale che questa cosa deve essere fatta". Il decreto del tribunale di Firenze, secondo Concia, "mostra grande buonsenso", ed è stata emessa, sottolinea "nell'esclusivo interesse dei minori; del resto, nel vuoto legislativo, i tribunali fanno da soli". La legge sulle unioni civili, "comunque molto avanzata", aggiunge, " fu mutilata delle adozioni con una polemica assurda e fuori luogo sulla maternità surrogata. Io dico: il Parlamento si faccia carico di ripristinare il normale rapporto tra politica e magistratura, con la politica che fa leggi ed i magistrati che le applicano anziché dover fare da soli". Di tutt'altro tenore il commento del leader della Lega Nord Matteo Salvini:  "Esiste una parte della magistratura
che ormai fa sfacciatamente  politica. E' inaccettabile una sentenza che riconosca un'adozione in favore di due uomini. Che governo e parlamento rendano più veloci le adozioni per le coppie di uomini e donne. La Lega ora e sempre dirà no alle adozioni
gay e agli uteri in affitto". Sulle vicenda interviene anche Alberto Gambino, presidente di Scienze e Vita, associazione vicina alla Cei:  "Il nostro Parlamento non è più sovrano nel disciplinare queste situazioni. L'Italia - ha detto il giurista cattolico - sta abdicando ai propri valori democratici e sta immettendo nel proprio ordinamento culture e riferimenti che non sono interni al nostro ordine pubblico".


Nessun commento:

Posta un commento