Le ingerenze dei suoceri nella vita
della coppia creano disagio ma non fanno scattare l’addebito
Respinte le richieste di entrambi i coniugi: non
provata la relazione extraconiugale dell’uomo, che pure ha difficoltà a vivere nella
casa in comodato e passa buona parte della giornata con i genitori
Non scatta l’addebito della separazione a carico
dell’ex nonostante le ingerenze dei genitori nella vita di coppia che mettono a
disagio il coniuge. È quanto ha sancito il tribunale di Napoli con la sentenza
488/16, pubblicata dalla prima sezione civile.Il giudice campano stabilisce la
separazione tra i coniugi senza addebito e un assegno di mantenimento a carico
dell’onerato, maresciallo, in favore della ex (800 euro) e per la figlia (600
euro).
Una donna chiedeva al giudice di pronunciare la
separazione nei confronti del coniuge con dichiarazione di addebito, per aver
intrapreso una relazione extraconiugale prima di allontanarsi dalla casa
coniugale. Come si legge nelle motivazioni del tribunale, tale presunta
relazione non trova riscontro diretto perché nessuno dei testi sentiti afferma
di aver visto personalmente l’uomo frequentare la donna durante il matrimonio e
la stessa circostanza che il convenuto non dormisse in caserma perché priva di
posti letto è smentita da una «certificazione che attesta l’esistenza di
dormitori per il personale». La richiesta di addebito è formulata anche dal
convenuto, secondo il quale i frequenti litigi avvenuti nell’ultimo periodo
erano dipesi dalle difficoltà riscontrate dall’uomo di vivere nella casa
concessa in comodato dai suoceri al punto da sentirsi a disagio e a spingerlo a
trascorrere gran parte del tempo dopo il lavoro dai suoi genitori. Anche in tal
caso, la richiesta di addebito del resistente non trova ingresso. Il collegio
stabilisce la separazione senza addebito.
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